In un’epoca dominata da hashtag e contenuti virali, il peso dei social media va ben oltre l’intrattenimento, penetrando settori un tempo presidiati esclusivamente da esperti. La sicurezza alimentare si è trovata alla mercé di trend e disinformazione online. Poiché i consumatori si rivolgono sempre più spesso a piattaforme come Instagram e TikTok in cerca di suggerimenti culinari, la convergenza tra alimentazione e social media presenta sia opportunità che criticità per il settore alimentare.
La necessità di vigilare e di educare sia i consumatori che i produttori agroalimentari oggi risulta più che mai evidente. Se, da un lato, i social media rappresentano un potente strumento di sensibilizzazione sui temi della sicurezza alimentare, dall’altro hanno il potenziale di diffondere disinformazione a ritmi allarmanti. Dalle discutibili tecniche di manipolazione dei prodotti alimentari, alle dubbie combinazioni di ingredienti, il fascino della notorietà online può talvolta far passare in secondo piano l’importanza di aderire ai protocolli di sicurezza alimentare in vigore.
Mantenere una forte presenza online e al tempo stesso dare priorità alla sicurezza dei consumatori richiede, per le aziende del settore, un delicato gioco di equilibri. Sebbene il ricorso ai social media per promuovere i prodotti e coinvolgere i clienti sia ormai un fattore indispensabile, è altrettanto importante assicurarsi che i contenuti condivisi promuovano pratiche alimentari responsabili e sicure. Ciò può comportare l’investimento nella formazione dei dipendenti, lo svolgimento di verifiche regolari dei contenuti dei social media e il monitoraggio attivo delle conversazioni online, per gestire tempestivamente eventuali informazioni fuorvianti o altre criticità.
Inoltre, è fondamentale la collaborazione tra operatori del settore, enti normativi e piattaforme social, in modo da superare le criticità poste dai trend potenzialmente virali legati all’alimentazione. Lavorando insieme per sviluppare e applicare linee guida chiare per i contenuti relativi ai prodotti alimentari, è possibile contribuire a mitigare i rischi associati alla disinformazione, garantendo ai consumatori l’accesso a informazioni accurate e affidabili sulla sicurezza alimentare.
Se i social media hanno indubbiamente il potere di influenzare il comportamento dei consumatori e le relative abitudini alimentari, non è possibile sottovalutare il loro impatto sulla sicurezza alimentare. È però possibile sfruttarne il potenziale per dare più spazio ai consumatori, continuando a vigilare, promuovere la divulgazione e pratiche online più responsabili, così da tutelare la salute pubblica in una società sempre più digitale. Per maggiori informazioni, contattate un/una project manager all’indirizzo [email protected].